L’Autorità Idrica Pugliese (AIP) nel giugno scorso ha siglato un protocollo d’intesa con Regione Puglia, Anci e Aqp definendo per il 2013 un incremento del 5% per l’utilizzo dell’acqua in Puglia. Poco male se si pensa alla giustificazione data proprio dall’AIP: tale incremento infatti andrebbe a beneficio degli utenti deboli (per i quali è previsto un risparmio di 13mln di Euro) e del miglioramento delle infrastrutture (saranno previsti 28mln di Euro in più da investire sul territorio). Il punto però è che verrebbero meno le buone intenzioni dei quesiti referendari sull’ “Acqua bene comune”: ricordiamo infatti che la ratio del referendum era la rivendicazione dell’acqua come diritto umano universale, ovvero un bene essenziale di tutti, di cui nessuno può appropriarsi o da cui trarre profitto. Assistiamo quindi all’ennesimo danno alle tasche dei cittadini -pugliesi, in questo caso-, che dovranno fare i conti con l’ennesimo aumento in bolletta e con -mi permetto di dirlo- l’ennesima presa in giro da parte di chi non tutela i diritti dei consumatori.acqua