«Con un emendamento a prima firma Meloni è stato possibile, a partire dal 20 luglio scorso, raddoppiare la pensione di invalidità raggiungendo la cifra di 651,51€ per tredici mensilità. I tetti di accesso (8.469,63€ per persone sole e redditi cumulati con quello del coniuge di importo annuo non superiore a 14.447,42€), però, risultano essere bassi, e dal beneficio viene esclusa una serie di soggetti invalidi che lamenterebbe soglie relative proprio ai predetti requisiti reddituali troppo basse, facilmente superabili, nonostante non configurino redditi alti e tali da poter vivere dignitosamente, e tali, dunque, da non consentire a molti di poter beneficiare degli incrementi disposti dalla recente normativa e di vivere una vita dignitosa, nonostante si possa essere affetti da una invalidità civile totale.
Si tratta, oltretutto, di soggetti che necessitano di medicinali, assistenza e cure spesso costosi.
Ho chiesto quindi al ministro del Lavoro e delle Politiche sociali se non intenda prevedere un innalzamento delle soglie relative ai requisiti reddituali indicati nella circolare per consentire al maggior numero possibile di persone con invalidità, effettivamente bisognose di queste prestazioni e i cui redditi percepiti non consentano loro di vivere dignitosamente, di poter beneficiare della maggiorazione economica delle relative pensioni».
On. Marcello Gemmato, coordinatore regionale Fratelli d’Italia, segretario della Commissione Sanità e responsabile del dipartimento Sanità di FdI.