Oggi ho partecipato alla giornata conclusiva della Conferenza nazionale sulla nutrizione, al Ministero della Salute.

Insieme al Ministro Schillaci e al Ministro Lollobrigida, ho portato all’attenzione l’importanza di investire sulla dieta mediterranea e di puntare su stile di vita corretti, per ridurre il peso delle malattie croniche non trasmissibili, le quali restano le principali cause di morte e livello mondiale.

I dati sull’invecchiamento della popolazione, in Italia, parlano chiaro: il fatto che, ad oggi, vi siano 14 milioni di italiani over 65 – pari al 23% – e che entro il 2050 diventeranno ben il 35%, porterà lo Stato nella condizione di dover prevedere nuove prospettive di investimenti nella sanità e in prevenzione.

Quella stessa prevenzione che dovrebbe partire fin dai banchi di scuola.

Se avessimo maggiore disponibilità dei medici, il ritorno della figura del medico scolastico sarebbe oggi un valore aggiunto per il nostro sistema sanitario.

Allo stesso modo credo che, anche dalle scuole elementari, potremmo prevedere biologi e medici che si occupano di nutrizione, per illustrare agli studenti corretti stili di vita e alimentari. Questi sono i concetti che dovremmo mettere in campo per una nuova prevenzione dal basso.

Questo nostro sistema sanitario nazionale pubblico è straordinario, e va preservato affinché si possa guardare alla sanità non più solo come a una mera spesa ma come ad un investimento a vantaggio della salute di tutti.