Il bis di Napolitano rappresenta senza dubbio un importante capitolo della storia della nostra Repubblica. Questa singolare elezione è il risultato dell’entropia partitica di questi ultimi 50 giorni, del PD in particolare: la scelta del candidato al Quirinale è stata infatti una forma di congresso per i democratici, giunti alla drastica resa dei conti che spalanca le porte ad una scissione interna al partito stesso. Nobile l’impegno assunto da Napolitano, che ha dimostrato un forte attaccamento alle sorti della democrazia italiana e ha accettato il secondo mandato per puro senso del dovere. E’ giunto però il momento di procedere ad una riforma costituzionale che possa dare la possibilità direttamente ai cittadini di eleggere il proprio Presidente della Repubblica; è evidente che l’attuale legge elettorale sta mettendo a repentaglio la stabilità della democrazia e la possibilità di formare un governo forte. In linea con gli esponenti di Fratelli d’Italia, sono contrario a governi di larghe intese: unire soggetti e correnti diverse tra loro non porterà mai risultati positivi, e l’abbiamo provato sulla pelle durante il governo Monti. L’Italia ha bisogno di risposte e di un governo che rappresenti in toto i bisogni e le aspettative del popolo italiano.

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