Ho interrogato il Ministro della Salute per sapere quali iniziative di propria competenza intenda adottare al fine di garantire ai cittadini il reperimento dei vaccini per la stagione influenzale 2020-2021 nelle farmacie private convenzionate con il SSN e se intenda porre in essere iniziative normative di propria competenza volte a consentire ai farmacisti di poter inoculare i vaccini anti influenzali direttamente nelle farmacie pubbliche e private convenzionate con il SSN distribuite sul territorio nazionale.

Questo alla luce delle raccomandazioni del ministero della Salute circa il sistema di prevenzione e controllo dell’influenza per la stagione 2020-2021 che, in particolare nei prossimi mesi, potrebbe co-circolare con il Covid19. Sarebbe però opportuno un provvedimento urgente del Governo volto a elaborare una norma che abiliti espressamente il farmacista a inoculare i vaccini: FEDERFARMA ha infatti sollevato la sostanziale impossibilità, da parte delle case farmaceutiche, di cedere alle farmacie dosi vaccinali, perché la produzione è stata assorbita dalle richieste avanzate dalle amministrazioni regionali, i cui acquisti hanno fatto registrare un incremento medio del 43% circa, con picchi anche superiori al 100%, rispetto alle acquisizioni della pregressa stagione 2019-2020. L’attuale mancanza di dosi vaccinali nelle 18000 farmacie distribuite sul territorio nazionale configura un problema rilevante poiché molti cittadini non potranno reperire il vaccino. Per la campagna 2020-2021 si stima un incremento pari almeno al 50%, per un totale di oltre 1,2 milioni di vaccini rispetto alla scorsa stagione invernale. Questo significa che, in assenza di un canale capillarmente diffuso e facilmente raggiungibile da tutti, qual è la farmacia, molti cittadini, appartenenti soprattutto alla fascia attiva della popolazione e quindi sottoposti a un maggior rischio di contagio, si troverebbero nell’impossibilità di vaccinarsi. Appare evidente, dunque, che nel corso dell’attuale emergenza sanitaria, sarebbe determinante proprio il ruolo della capillare rete delle oltre 18.000 farmacie associate. La collaborazione delle farmacie sarebbe ancor più incisiva se si consentisse ai farmacisti, con una norma, di poter inoculare il vaccino ai pazienti. In questo modo potrebbero non solo distribuire le dosi vaccinali ma potrebbero anche inocularlo direttamente presso i propri locali evitando probabili congestionamenti delle strutture sanitarie pubbliche.

Qui potete leggere il testo dell’interrogazione pubblicata sul sito della Camera dei deputati.