“Mi trovo anch’io in questi giorni sballottolato sulla stampa tra i finiani e gli anti-finiani dell’ex area An, a seconda della fonte giornalistica che si consulta. Pur consapevole dello scarso interesse che suscita tra i cittadini, all’indomani di una vittoria larga del centrodestra, lo scontro Fini-Berlusconi, mi trovo comunque costretto a precisare la mia posizione”.

“Sono contrario a qualunque scissione e all’istituzione di gruppi parlamentari autonomi, sono esterrefatto per taluni comportamenti irresponsabili di esponenti ex An che con l’intento stravagante di sfibrare il proprio Presidente del Consiglio, stanno scavando il baratro intorno a Fini, suggerendo strategie suicide condite da imbarazzanti incontinenze verbali.

Sono contrario a un PdL sbilanciato verso la Lega e a trazione nordista, ma sono contrario anche a quelle esternazioni su sicurezza, immigrazione, nuova cittadinanza e bioetica che hanno indispettito gli elettori del PdL e fatto crescere Bossi oltre ogni misura”. “Sono per un PdL aperto e partecipato dove gli organi vengano convocati e consultati – diversamente da quello che accadeva tanto in Forza Italia quanto in Alleanza nazionale – rappresentato da persone che, oltre alla capacità abbiano l’orgoglio dell’appartenenza.

Sono favorevole al presidenzialismo e al potenziamento dei poteri del premier, ma anche a una nuova legge elettorale, a patto che faccia tornare il Parlamento espressione della sovranità popolare con candidati scelti dai cittadini e non dai presidenti di partito, attraverso le primarie o le preferenze”.

“Sono per un PdL che sia una grande Lega nazionale che non abbia quindi strabismi geografici e che riprenda in mano l’iniziativa politica con protagonismo e autorevolezza, senza consegnare la sua vita nelle mani di una persona soltanto, qualunque essa sia, ma senza dilaniarsi in polemiche distruttive a mezzo stampa”.

“Un conto è il dibattito politico e culturale, altro è il tiro al piccione quotidiano contro il proprio governo che finisce per vanificare anche momenti di grande successo costruiti con il sudore di tutti.

Il suggestivo obiettivo di un partito di centrodestra che veleggi verso il 40% è stato appena realizzato, ora è necessario potenziarlo ricostruendo un rapporto positivo tra i due cofondatori”.

On. Fabio Rampelli