Non chiamiamola più sanità del futuro, perché quel futuro è già presente.

Ne ho avuto la dimostrazione pratica lunedì pomeriggio al Policlinico di Bari, dove sono intervenuto per la presentazione di un progetto afferente al “Piano Sanità Connessa” del PNRR, che rende l’ospedale della mia città – lo sottolineo con orgoglio – il primo in tutta Italia ad essere dotato di connessione internet veloce con banda ultra larga.
Possono sembrare paroloni tecnici, eppure sono l’abc e il requisito minimo per poter davvero implementare nelle strutture sanitarie del nostro Paese servizi digitali innovativi e performanti, in grado di migliorare il percorso di cura dei pazienti e le prestazioni dei professionisti sanitari.
Parliamo di un risultato che peraltro è declinazione diretta del PNRR, di cui tanto si parla anche in questo caso con tempistiche sempre coniugate al futuro e che invece prende forma in modo concreto nei singoli progetti di cui si compone.
E’ stato emozionante e incoraggiante poter assistere alle dimostrazioni di come una velocità di trasmissione del dato dieci volte superiore possa ora consentire lo scambio di informazioni cliniche fra specialisti in modo più immediato e supportarli fino nella sala operatoria, con modelli 3D e realtà aumentata degli organi dei pazienti su cui intervengono.
In questo piano di digitalizzazione della sanità italiana il Sud dimostra dinamismo e la Puglia procede spedita. Saranno altre 12.000 strutture nazionali ad essere connesse ad internet veloce, più di 500 quelle della nostra regione.
Il Ministero della Salute, così come tutti i soggetti coinvolti nella messa a terra dei bandi del PNRR, è partecipe e vigile: la sanità infatti si migliora con gli investimenti, ma solo se questi si reggono su soluzioni razionali.
Siamo difronte esempi pragmatici di applicazione di nuovi modelli strutturali e organizzativi, resi possibili grazie ai finanziamenti.
Una strada che continueremo a percorrere, fatta di visione strategica, sinergia e collaborazioni virtuose.