Si continua a chiedere sacrifici agli italiani, in estate, con il caldo infernale, per scongiurare il diffondersi delle varianti. Ieri il presidente della regione Puglia, Michele Emiliano, ha lanciato l’appello agli stranieri:”Non venite in Puglia”, e ha imposto regole rigide per gli italiani che scelgono la Puglia come meta turistica. Poi, invece, sulla costa salentina sbarcano (accaduto ieri a Portoselvaggio) 83 migranti tra i bagnanti, soccorsi dalle autorità del posto e poi distribuiti nei vari centri di accoglienza.
Con quale protocollo? Con quali certezze che non siano arrivati (o che altri non ne arrivino) già contagiati? Quanti di loro poi, per eludere i controlli sanitari, fuggono prima di essere tamponati? Ormai ci stiamo riabituando all’arrivo di barchini e barconi carichi di esseri umani in cerca di fortuna qui in Italia, ma è quanto mai necessario, ora, stabilire dei paletti, delle regole chiare e precise. Faccio appello ai colleghi pugliesi che sono al governo: fatevi sentire, non solo con i proclami perbenisti a favore dell’accoglienza. Serve un criterio nel rispetto dei sacrifici che tutti gli italiani hanno fatto quest’anno.