DEF: PIÙ ATTENZIONE PER IL SUD. ITALIA A DUE VELOCITÀ DI SVILUPPO. GOVERNO COLLABORI O SAREMO DALL’ALTRA PARTE DELLA BARRICATA
Nella discussione sul DEF (Documento di Economia e Finanza) questa mattina ho chiesto al governo una maggiore attenzione per il Sud. Ho chiesto di farlo innanzitutto rendendo immediatamente operativo il decreto legge 91/2017 recante “Disposizioni urgenti per la crescita economica del Mezzogiorno” che ha disciplinato l’introduzione della ZONA ECONOMICA SPECIALE (ZES), zone collegate ad un’area portuale, destinatarie di benefici fiscali e semplificazioni amministrative; individuando con rapidità quei comuni che abbiano i requisiti per costruire al proprio interno le zone franche urbane di cui alla legge n. 244 del 2007; mitigando gli effetti dell’embargo russo che colpisce l’export italiano e ed in particolare delle imprese agroalimentari meridionali (meno 200 milioni tra ortofrutta, carni fresche e lavorate, latte e derivati, pasta e pesce); immaginando un trattamento fiscale differenziato per i pensionati stranieri che si trasferiscano in aree del meridione, che può costituire un efficace strumento di sostegno all’economia generale del nostro Paese attraverso l’attivazione di un processo virtuoso di sviluppo locale; attivandosi a livello europeo per scongiurare il taglio della PAC che per l’Italia e per il Meridione significherebbe minori risorse per circa 1,8 Miliardi di Euro. La nostra Nazione, infatti, deve puntare fortemente sull’agricoltura che si è dimostrata essere un settore anticiclico in cui l’occupazione è cresciuta anche durante gli anni della crisi con un aumento del 3,5% dal 2008 al 2016 a fronte di un crollo del 13,6% dell’industria, con il fenomeno positivo del ritorno dei giovani alla terra. Nello scenario economico italiano drammaticamente si pone la questione di una Nazione ancorata a due differenti velocità di sviluppo con l’evidente inasprimento delle differenze tra regioni settentrionali e meridionali. Il tutto emerge nei dati relativi alla disoccupazione giovanile, al reddito, alla povertà, alla migrazione verso altre regioni e verso l’estero. E’ di tutta evidenza che la ripresa del Mezzogiorno non passa solo dall’entità dei trasferimenti pubblici, ma dal grado di efficienza delle istituzioni e dalla capacità di mobilitare le risorse disponibili. Il MasterPlan per il Mezzogiorno e I patti per il Sud, ad esempio, assegnano alle Città Metropolitane risorse cospicue senza considerare, tuttavia, il sostanziale impoverimento strutturale e organizzativo delle ex province derivante dalla Riforma Del Rio. Grande è l’attenzione del popolo italiano e meridionale (e spero non venga tradito) nei confronti del nuovo Governo: accetti quindi le nostre proposte, i nostri suggerimenti e ci troverà sempre pronti e collaborativi. Diversamente saremo dall’altra parte della barricata.
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