Lunedì 6 maggio il Consiglio tornerà a discutere di decentramento amministrativo. Dopo la follia politica alla quale ho assistito nello scorso Consiglio sul tema, voglio augurarmi che si giunga questa volta ad una proposta condivisa, che tenga conto innanzitutto dei cittadini, poi delle Circoscrizioni e infine del Consiglio comunale. Non dimentichiamo che i cittadini di Santo Spirito e Palese, come anche quelli di Carbonara-Ceglie-Loseto, rivendicano da anni l’autonomia del loro territorio. Ho parlato di follia politica per due motivi: innanzitutto perché siamo allo scadere del mandato di questa amministrazione e la precarietà della maggioranza raggiunge a volte limiti che mi lasciano perplesso: in Aula si parla del cambiamento dell’assetto della città e il Sindaco è assente; i banchi della Giunta sono vuoti, eccezion fatta per l’assessore al decentramento Mara Giampaolo (del cui lavoro mi sono complimentato a microfono aperto) e per la comparsata dell’assessore Arbore. In secondo luogo, follia politica perché nel momento in cui la Giampaolo presenta la proposta a 5, la maggioranza la emenda con una proposta a 3 di cui non v’era mai stata traccia prima. Quest’ultima appare infatti impercorribile. Devono spiegarmi, i soloni della sinistra, che attinenza può oggi avere dal punto di vista amministrativo, sociale, culturale, urbanistico, strutturale, un cittadino di Santo Spirito con un cittadino del San Paolo; cosa, per esempio, un cittadino di Loseto con l’abitante della città vecchia.
La proposta della Giampaolo, invece, può rappresentare un’ipotesi credibile di mediazione politica fra il centrodestra (che aveva proposto una composizione a 6) e il centrosinistra. Durante il dibattito di lunedì mi farò portavoce delle istanze delle comunità di Carbonara-Ceglie-Loseto e di Santo Spirito-Palese, delle loro istanze di decentramento amministrativo e della speranza, che in loro non è mai morta, di poter avere un’amministrazione presente e non patrigna.
com bari