Nei giorni scorsi i giornali riportavano una delle tristi parentesi del capitolo nero della cultura barese. Alla graduatoria per i contributi allo spettacolo, solo 37 progetti su 63 sono stati premiati. Alcuni operatori del settore -tra cui l’amico Gianni Colajemma (che non ha partecipato al concorso perché non ne era a conoscenza e tantomeno –dichiara in un’intervista- si sarebbe aspettato che in 5 anni di buio fosse indetto un bando proprio ad un messe dalle elezioni amministrative)- ne hanno contestato i criteri, essendo stato indetto senza conoscere l’importo a disposizione, essendo state penalizzate compagnìe che da anni hanno fatto la cultura della città di Bari esportandola anche oltre confine e, infine, non essendo stata stabilita una programmazione a lunga scadenza. Auspico una nuova stagione per la Cultura a Bari, fatta di programmi, di rivalutazione dei luoghi che in passato sono stati contenitori d’arte e che l’amministrazione Emiliano ha svuotato. Ma soprattutto auspico che gli innumerevoli artisti di cui Bari dispone vengano valorizzati e che si crei una sintonia fra essi, che i veterani collaborino con i novizi e che tra loro si instauri sintonia piuttosto che competizione.