-Vae victis- Guai ai vinti.

La veridicità di questo antico detto romano è stata purtroppo provata dalle centinaia di migliaia di italiani che hanno dovuto loro malgrado abbandonare la terra dove erano nati e cresciuti, dove avevano affetti, ricordi, interessi.
Cacciati, deportati, umiliati. Istria, Fiume, Dalmazia non più.

Sorte peggiore toccò a chi la vita la lascio per sempre in quelle terre, reo NON di aver combattuto dalla parte “sbagliata” ma semplicemente di essere italiano.

I più fortunati furono ammazzati e gettati in cavità carsiche, le foibe, profonde centinaia di metri. I meno fortunati furono gettati vivi, in gruppo legati da filo spinato e ammazzato il primo della fila trascinati sul fondo. Che il Dio li abbia potuti accogliere subito senza sofferenza.

Il tutto sotto il complice silenzio di tutti, dei carnefici sicuramente, ma anche di chi sapeva ed ha taciuto, dei cosiddetti alleati che pur sapendo hanno girato la testa.
Ma il silenzio peggiore è stato quelle dell’Italia e degli italiani che per decenni hanno taciuto e fatto nulla, come se nulla fosse successo.

Porterò le mie figlie in quelle terre non per carpirne la struggente bellezza, ma per farle capire quanto l’animo umano possa essere feroce, e quanto l’oblio, il silenzio possa essere complice.
IO NON SCORDO

Affiora la verità. Ci vorranno decenni ancora affinché lo stato italiano riconosca il martirio degli italiani
Affiora la verità. Ci vorranno decenni ancora, dalla scoperta delle prime salme, affinché lo stato italiano riconosca il martirio degli italiani